Sintropia

  • nei fenomeni sintropici l’entropia diminuisce. Infatti, l’”inversione della freccia del tempo” porta a dedurre che nei fenomeni sintropici si debba osservare una diminuzione di entropia al passare del tempo e un aumento della differenziazione;
  • i fenomeni sintropici sono generati da “cause finali”, attrattori, che assorbono le ondeconvergenti. Queste “cause finali” sono strettamente connesse all’esistenza stessa del fenomeno, in questo modo è possibile introdurre il concetto di un “finalismo scientifico”, dove la parola finalismo è analoga a “causa finale”;
  • i fenomeni sintropici non sono riproducibili perché possiamo produrre soltanto fenomeni di tipo entropico, corrispondenti alle onde divergenti (cause collocate nel passato);
  • i fenomeni sintropici possono essere influenzati solo indirettamente, cioè mediante la produzione di opportuni fenomeni entropici che interagiscono con quelli sintropici. Infatti, in natura, i fenomeni entropici e sintropici sono strettamente sovrapposti ed intrecciati.

 

3. Sintropia e vita
Osservando le qualità dei sistemi sintropici (finalità, differenziazione, ordine e organizzazione) Fantappiè concluse che la sintropia è l’essenza stessa dei sistemi viventi: per noi che ci muoviamo in avanti nel tempo le onde anticipate coincidono con onde che concentrano energia, creano differenziazione, complessità e strutture. Fantappiè ravvide queste proprietà nei sistemi viventi e arrivò alla conclusione che la vita si alimenta di onde anticipate. Di conseguenza, i sistemi che sostengono i processi vitali, come ad esempio il sistema nervoso autonomo, dovrebbero reagire prima di eventi futuri. Dal 1997 un numero crescente di studi sperimentali ha dimostrato l’esistenza di reazioni anticipate pre-stimolo dei parametri del sistema nervoso autonomo (cioè della conduttanza cutanea e della frequenza cardiaca). Questi studi suggeriscono che la soluzione negativa dell’equazione di Klein Gordon è reale e che la scienza debba perciò tener conto non solo di cause efficienti (collocate nel passato), ma anche di cause finali (collocate nel futuro).

L’allargamento della scienza alla sintropia favorisce la riconciliazione tra scienza e religione, cambiamento che Fantappiè descrive nel modo seguente:

Vediamo ora, in conclusione, che cosa si può dire per la vita. Quello che distingue la vita dalla non vita è dunque la presenza, negli esseri viventi, di questi fenomeni sintropici, finalistici, come fenomeni tipici della vita. Ora come si considera essenza del mondo entropico, meccanico, il principio di causalità, è naturale considerare essenza del mondo sintropico il principio di finalità. Quindi l’essenza della vita è proprio in questo principio di finalità. Vivere, in sostanza, significa tendere a fini. In particolare, nella vita umana, che aspetto prendono questi fini? Quando un uomo è attratto dal denaro, si dice che «ama» il denaro. L’attrazione verso un fine, per noi uomini, è sentita come «amore». Noi vediamo dunque che la legge fondamentale della vita umana è questa: la legge dell’amore. Non sto facendo una predica sentimentale; io vi sto esponendo dei veri e propri teoremi dedotti logicamente da premesse sicure, ma è certo meraviglioso e forse commovente che, arrivati ad un certo punto, quelli che sono teoremi parlino anche al nostro cuore! […] oggi vediamo stampate nel grande libro della natura – che, diceva Galilei, è scritto in caratteri matematici – le stesse leggi di amore che si ritrovano nei testi sacri delle principali religioni. […] la legge della vita non è dunque la legge dell’odio, la legge della forza, cioè delle cause meccaniche, questa è la legge della non vita, è la legge della morte; la vera legge che domina la vita è la legge dei fini, e cioè la legge della collaborazione per fini sempre più elevati, e questo anche per gli esseri inferiori. Per l’uomo è poi la legge dell’amore, per l’uomo vivere è, in sostanza, amare, ed è da osservare che questi nuovi risultati scientifici possono avere grandi conseguenze su tutti i piani, in particolare anche sul piano sociale, oggi tanto travagliato e confuso. […] La legge della vita è dunque legge d’amore e di differenziazione, non va verso il livellamento, ma verso una diversificazione sempre più spinta. Ogni essere vivente, modesto o illustre, ha i suoi compiti e i suoi fini che, nell’economia generale dell’universo, sono sempre pregevoli, importanti, grandi.”

In sintesi, la sintropia non è altro che l’energia, la forza, che muove la vita.

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